Incoterms e regole del commercio internazionale. Cosa cambia nel 2020?
La Camera di Commercio Internazionale aggiorna gli Incoterms del commercio internazionale. Conosciamo la clausola Ex Works e quali sono le novità del 2020.
Incoterms: cosa sono e a cosa servono
Incoterms è il nome che viene dato all’insieme di regole previste nel commercio nazionale e internazionale e che intervengono in materia di costi, rischi e modalità di trasporto.
Definiti e aggiornati ogni 10 anni dalla ICC – Camera di Commercio Internazionale – gli Incoterms sono essenziali al fine di determinare i parametri secondo cui avviene la vendita di un prodotto o di un servizio nel territorio internazionale.
Distinti con acronimi di tre lettere, gli Incoterms possono essere raggruppati in due macro categorie: una composta da 7 tipologie applicabili ad ogni tipo di trasporto e un’altra composta da 3 tipologie applicabili al solo trasporto marittimo.
Riassumendo brevemente le caratteristiche degli Incoterms distinguiamo:
- EXW – clausola Ex Works – che imputa minori obblighi al venditore
- FCA, FAS e FOB per cui il trasporto principale è a carico del compratore
- CPT, CIP, CIF e CFR per cui il venditore paga il trasporto, ma il rischio ricade sul compratore
- DAP, DPU e DDP per cui il venditore consegna la merce a destinazione e risponde per i rischi e gli obblighi relativi al trasporto
Le clausole Incoterms vengono incluse nel rapporto di vendita solo se espressamente dichiarate.
Incoterms: novità apportate dalla riforma del 2020
A seguito dell’ordinario aggiornamento decennale, a partire dal 1° gennaio 2020 i soggetti impegnati in attività di esportazione per la vendita di beni e/o servizi verso paesi terzi devono tenere conto delle ultime modifiche apportate dalla ICC.
Di seguito le novità 2020:
- Nuovi layout per favorire maggiore chiarezza nell’applicazione delle clausole e migliorare la loro presentazione
- È ammessa la possibilità per l’acquirente di richiedere una polizza per il carico al corriere, previo accordo delle parti coinvolte nell’operazione
- Cambiano i livelli di copertura assicurativa per due tipologie Incoterms. Se per i CIP – Carriage Insurance Paid to – viene garantita una copertura assicurativa completa, ai CIF – Cost, Insurance and Freight – resta una copertura minima
- In alcuni casi le parti possono provvedere al trasporto senza dover incaricare un vettore
- La tipologia DAP – Delivered AT Terminal – diventa DPU – Delivered at Place Unloaded – per sottolineare che il punto di consegna può essere anche diverso dal terminale
- Maggiore sicurezza per trasporti e dogane
- Le note orientative degli Incoterms 2010 diventano note esplicative, al fine di rendere chiari concetti fondamentali ed evitare equivoci
Contrariamente a quanto annunciato nel corso del 2019, non è stata eliminata la clausola EXW.
Ex Works: di cosa si tratta?
La Clausola Ex Works può essere applicata ad ogni tipo di trasporto ed è tra le più utilizzate dalle piccole e medie imprese.
Ciò che distingue questa regola dalle altre è che il venditore ha il solo obbligo di comunicare il luogo e la data in cui la merce sarà consegnata. Tutti gli altri adempimenti ricadono sul compratore.
Con la clausola EXW il venditore ha l’obbligo di: fornire la merce e la fattura commerciale, consegnare i prodotti nella data e nel periodo concordati. Non ha, invece, l’obbligo di consegnare al compratore un documento di trasporto né aiutare lo stesso a caricare la merce sul veicolo di prelievo.
Diversamente sul compratore ricade l’obbligo di: pagare il prezzo pattuito per la merce, ottenere le licenze o le autorizzazioni per le esportazioni doganali, prendere in consegna la merce comunicando la data di prelievo al venditore e fornire una prova idonea della presa in carico.
Le spese e i rischi per danno e perdita della merce sono ripartiti tra i soggetti coinvolti nell’operazione: venditore, compratore e – se previsto – anche vettore.
Perché la clausola EXW rischiava l’eliminazione dagli Incoterms?
La clausola EXW presenta tanti benefici per il venditore, ma anche diverse criticità.
Prima tra tutte quella legata alla responsabilità della rottura della merce caricata sul veicolo di prelievo. Infatti, sebbene sia chiaro che il venditore non sia tenuto a prestare il suo aiuto al compratore in questa fase, quando ciò si verifica, diventa complicato stabilire di chi sia la colpa del danno.
Altra criticità è legata all’imponibilità dell’Iva. Le operazioni con clausola EXW fanno parte delle esportazioni indirette e dunque, dal punto di vista fiscale, vanno trattate come tali. In alcuni casi, però, il trattamento fiscale può differire da quello ordinario.
Per usufruire del regime di non imponibilità Iva bisogna che il cessionario consegni la merce nel periodo concordato e che il compratore invii la prova idonea dell’avvenuto prelievo entro 90 giorni. In via eccezionale l’Agenzia delle Entrate riconosce un periodo di tolleranza per la consegna della prova di prelievo pari ad ulteriori 30 giorni.
Grazie alla telematizzazione non vi è più l’inoltro della fattura con vidimazione doganale in quanto luogo e data della consegna della merce possono essere controllati tramite il codice univoco MRN. Resta al vettore, se previsto, comunicare al paese membro l’uscita della merce dal territorio.
In mancanza di queste caratteristiche il regime di non imponibilità non può essere applicato.
Incoterms e trattamento fiscale: ecco come evitare le insidie delle esportazioni indirette
Il trattamento fiscale delle esportazioni indirette deve tener conto di diversi fattori:
- Parti impegnate nell’operazione: se soggetti passivi Iva o privati consumatori
- Tipologia della merce venduta: se prodotto o servizio
- Modalità del trasporto
- Paesi coinvolti: Italia, membri UE o extra UE
- Emissione della fattura: se in partenza, in dogana, all’arrivo o alla data prestabilita dalle parti
Tutti questi elementi servono a determinare chi deve versare l’Iva e come bisogna farlo, al fine di evitare sanzioni e di adempiere a tutti gli obblighi normativi.
I soggetti tenuti al versamento dell’Iva in un paese diverso dal proprio luogo di residenza devono necessariamente nominare un rappresentante fiscale o procedere all’identificazione diretta.
Scopri se ti spetta! Contattaci.