Vendere vini e bevande alcoliche online: gli adempimenti da rispettare
Questo contenuto è stato aggiornato in data 27/12/2021
Cambia il modo di fare acquisti: molti più consumatori preferiscono utilizzare internet per fare compere, anche quando l’articolo da comprare è un vino o una bevanda alcolica. Ma quali sono gli adempimenti che un venditore di vino, di alcolici o superalcolici deve rispettare per evitare multe salate quando intende vendere online oltre confine? Scopriamolo insieme.
Vendere vino online all’estero: perché conviene
Grazie all’evoluzione tecnologica, che ha reso gli acquisti online estremamente semplici e sicuri, oggi non approfittare della vetrina digitale per aumentare il proprio fatturato aziendale sarebbe un vero spreco di opportunità.
Negli anni, anche la normativa europea in tema di distance selling (vendite a distanza) ha fatto grandi progressi, permettendo ai produttori/venditori di allargare il proprio business attraverso soluzioni vantaggiose.
Inoltre, come dimostreremo nei prossimi paragrafi, allargare i propri orizzonti imprenditoriali, andare oltre la vendita in negozio e verso il business digitale non è affatto complicato se ci si avvale delle giuste consulenze.
Come vendere vini, alcolici e superalcolici online all’estero
L’azienda produttrice o venditrice di vino e/o bevande alcoliche che intende cominciare a vendere online i propri prodotti in Europa e in ambito b2c (business to consumer) deve tenere conto di più adempimenti, che si aggiungono alle consuete azioni che un soggetto deve compiere quando intende avviare un’attività commerciale.
Innanzitutto, bisogna registrare l’attività di vendita online, quindi comunicare all’Agenzia delle Entrate dati come: indirizzo web del sito e-commerce, i dati dell’Internet Service Provider, recapiti telefonici, fax e di posta elettronica.
A queste azioni seguono quelle legate alle vendite effettuate, ossia il pagamento di imposte e contributi nel rispetto delle norme europee vigenti:
- Versamento dell’IVA;
- Pagamento dell’accise sui prodotti alcolici;
- Versamento del contributo ambientale sugli imballaggi.
Per la vendita di vino e alcolici online questi pagamenti spettano sempre allo Stato in cui la merce è destinata, quindi nel Paese Ue del consumatore.
Vendita bevande alcoliche online e obblighi IVA: cosa prevede la normativa Ue
A livello europeo l’IVA è un tributo trattato in modo piuttosto armonizzato; ciò significa che le norme adottate nei diversi Stati membri per procedere alla riscossione dell’Imposta sul Valore Aggiunto sono più o meno simili.
Negli anni la disciplina IVA unionale sulle operazioni b2c ha subito una profonda riforma, finalizzata: alla semplificazione degli obblighi per gli operatori, all’applicazione del principio di tassazione nel paese di consumo e al superamento delle precedenti singole soglie nazionali previste per le vendite a distanza intraeuropee.
In effetti, prima del 1° luglio 2021 bastava vendere online anche una sola bottiglia di vino o di altra bevanda alcolica a un consumatore residente in un Paese Ue diverso, da quello di residenza del venditore, per imporre a quest’ultimo il versamento dell’IVA nello Stato di destinazione del prodotto.
Per rispettare quest’obbligo il venditore (o merchant) era tenuto a identificare fiscalmente la propria attività in ogni paese interessato dalle vendite online, quindi ottenere più partite IVA.
Gli obblighi di tenuta delle contabilità IVA e di fatturazione bisognava invece gestirli secondo quanto la normativa locale imponeva.
Con l’adozione a livello europeo del pacchetto e-commerce (composto da più atti legislativi) e la ricezione in Italia delle direttive n. 2455/2017 e n. 1995/2019 con il D. Lgs. n. 83/2021, in ambito Ue entrano in vigore nuove regole.
Dal 1° luglio 2021 l’obbligo di versamento dell’IVA nel Paese Ue di destinazione scatta al superamento della soglia unica europea pari a 10.000 €. Se il fatturato complessivo annuo (totale delle vendite effettuate a livello paneuropeo) è superiore a 10.000 € il venditore deve versare l’IVA nel Paese dell’acquirente; entro questa soglia il venditore versa l’IVA nel proprio Paese di residenza.
Per provvedere al versamento dell’IVA nello Stato Ue di residenza del consumatore e rispettare tutti gli adempimenti correlati e previsti per la vendita online, il venditore può scegliere tra due procedure:
- Apertura della posizione fiscale mediante l’identificazione diretta IVA, finalizzata all’ottenimento della partita IVA locale;
- Adesione al regime IVA OSS, finalizzata al versamento dell’imposta dovuta in ogni Stato Ue di destinazione della merce evitando l’apertura di più partite IVA e gestendo tutti gli adempimenti in modo digitale e centralizzato.
Le attività di fatturazione e di tenuta contabile dell’IVA vanno sempre gestite nel rispetto di ciò che prevede la normativa vigente nel Paese di residenza del venditore.
La vendita di vini e/o bevande alcoliche a privati consumatori residenti in Paesi extra-Ue continua a comportare il versamento dell’IVA da parte del venditore in Italia, purché siano rispettate le condizioni previste nell’art.8 del D. P. R. 633/1972.
Vendita online di prodotti alcolici e accise: regole e documenti
A differenza dell’ambito IVA, in questi anni in campo accise non ci sono stati particolari cambiamenti. Il pagamento dell’accisa sui prodotti alcolici è obbligatorio quando:
- I beni sono acquistati da un privato consumatore e destinati all’uso;
- I beni sono acquistati da soggetti imprenditoriali (b2b) e destinati a fini commerciali;
- I beni sono acquistati da soggetti non autorizzati al deposito o trasportati in un altro Stato dallo stesso venditore.
Per provvedere al versamento dell’accisa nello Stato di residenza del consumatore il venditore deve nominare un rappresentante fiscale per le accise. Si tratta di una figura diversa dal rappresentante fiscale IVA, che agisce per conto del venditore e media tra questo e le autorità fiscali locali.
Vini, bevande alcoliche e superalcolici per essere venduti in un altro Stato membro o estero vanno accompagnati da due documenti:
- Il DAA: Documento di Accompagnamento Accise, sottoposto al controllo dell’autorità locale, che lo verifica e lo rimanda allo Stato di origine per conferma dell’avvenuta uscita;
- Il DAS: Documento di Accompagnamento Semplificato che indica e testimonia la sottoposizione dell’accisa allo Stato estero.
Nei prossimi anni potrebbe essere adottato un regime semplificato anche per gli adempimenti accise legati alla vendita online di vino e prodotti alcolici, forse proprio attraverso il regime OSS.
Vendere vini e prodotti online in Europa: il contributo ambientale per gli imballaggi
Come abbiamo elencato sopra, tra i pagamenti che il venditore online è obbligato a rispettare c’è quello del contributo ambientale.
La vendita tramite e-commerce comporta lo spostamento di merci e di imballaggi in altri Stati, laddove risiedono i consumatori acquirenti. Pertanto, così come in Italia con il Conai, anche in altri Stati Ue esistono enti statali o privati, consorzi e associazioni che si occupano di recupero, trattamento, riciclo e smaltimento degli imballaggi e che vanno sostenuti mediante il pagamento del contributo ambientale. Per rispettare questo obbligo, il venditore deve:
- Registrarsi presso l’ente incaricato (talvolta anche a scelta);
- Versare il contributo ambientale “green dot”;
- Consegnare la dichiarazione annuale put to market.
Alcuni Stati, ad esempio la Germania, possono prevedere ulteriori obblighi che il merchant deve rispettare.
Le imprese produttrici, utilizzatrici o venditrici di imballaggi che hanno già versato il contributo ambientale in Italia in fase di prima cessione possono recuperare quanto pagato attraverso il rimborso Conai su esportazioni.
Per evitare il pagamento di quote maggiorate imposte a chi introduce imballaggi non riciclabili o difficili da smaltire – perché altamente inquinanti – è consigliato adottare materiali a basso impatto ambientale, dimostrato attraverso l’uso di certificazioni ambientali riconosciute a livello internazionale come l’EPD.
Gestione adempimenti IVA e contributo ambientale: il valore aggiunto della consulenza Tecno Vat
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