Certificato fiscale tedesco: cambiano gli obblighi per chi vende online in Germania
Questo contenuto è stato aggiornato in data 17/01/2022
Dalla riforma fiscale del 2019 ai cambiamenti degli ultimi anni. Scopri come sono cambiati gli adempimenti IVA richiesti a chi si appresta a vendere a distanza in Germania. Vediamo insieme quando è necessario aprire una partita IVA tedesca, quando invece è possibile ovviare all’apertura di più posizioni fiscali e come rispettare gli obblighi IVA in caso di uso di magazzini locali o servizi di logistica come Amazon FBA.
Obbligo certificato fiscale tedesco: cosa cambia per marketplace e venditori
La riforma fiscale tedesca entrata in vigore il 1° gennaio 2019 ha introdotto il principio della responsabilità congiunta e solidale e l’obbligo del certificato fiscale tedesco; due disposizioni collegate, che interessano sia i titolari dei marketplace sia chi si appresta a vendere online verso consumatori residenti in Germania.
Secondo il principio di responsabilità congiunta e solidale, i venditori che scelgono di proporre i propri beni in Germania devono rispettare gli adempimenti IVA previsti dalla normativa nazionale. Sui titolari delle piattaforme digitali per la vendita online ricade però la responsabilità di controllare che gli stessi rispettino quanto previsto dalla norma, perché – in caso contrario – saranno i titolari dei marketplace ad essere ritenuti responsabili dei mancati adempimenti IVA dei propri venditori.
Per questa ragione dal 1° ottobre 2019 i marketplace – come Amazon, eBay, Zalando e altri – hanno preteso dai venditori accreditati la consegna del certificato fiscale tedesco (Bescheinigungen nach 22f UStG), rilasciato dall’ufficio delle imposte tedesche previa richiesta. Il mancato caricamento del certificato nell’apposita sezione online riservata agli account di vendita comportava il blocco dell’account.
Il 1° luglio 2021 il certificato IVA tedesco è stato sostituito da nuovi documenti: i venditori sono tenuti a comunicare ai marketplace il numero di partita IVA tedesca oppure il numero di una partita IVA di un Paese Ue unito alla prova di registrazione al portale OSS.
Partita IVA tedesca: quando e come richiederla
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di vendite online in Ue (da luglio 2021) cambiano le modalità per il versamento dell’IVA dovuto sulle vendite effettuate in ambito comunitario.
Oggi chi vende in Germania – b2c – da un altro Paese membro Ue (ad esempio dall’Italia) deve prestare attenzione alla nuova soglia di fatturato unica europea pari a 10.000 € (totale delle vendite annuali effettuate a livello paneuropeo). Entro questa soglia il soggetto venditore può continuare a versare l’IVA nel proprio Stato di residenza. Oltre questa soglia l’IVA va versata nel Paese di destinazione dei beni, pertanto, il venditore deve identificare la sua attività presso l’ente fiscale del Paese dell’acquirente ottenendo la partita IVA locale.
Grazie all’estensione dell’uso del regime IVA OSS (ex MOSS), coloro che vendono in uno o più territori europei possono evitare l’apertura di più posizioni fiscali (ossia l’acquisizione di più partite IVA) e provvedere ai versamenti dovuti attraverso la partita IVA già in possesso. Per maggiori informazioni sull’iscrizione al regime IVA OSS clicca qui.
Chi si avvale dell’uso di magazzini locali per lo stoccaggio della merce o dei servizi di logistica offerti dai marketplace (es. Amazon logistica – Amazon FBA) è tenuto a procedere all’identificazione diretta IVA. In questi casi, è possibile rispettare gli obblighi IVA avvalendosi del regime OSS solo per le vendite con uso di stock nell’ambito di una stessa nazione. Per ulteriori dettagli leggi l’approfondimento che abbiamo dedicato a questa casistica.
Consulenza fiscale internazionale: uno step indispensabile
Restare al passo dei continui aggiornamenti normativi in tema di IVA e vendite online non è affatto semplice. Inoltre, l’eventuale uso di stock locali, la vendita verso uno o più paesi europei, il servirsi di una o più piattaforme digitali per aumentare i profitti della propria attività rappresentano variabili importanti per determinare cosa bisogna fare ai fini IVA.
Chi si avvale della consulenza di professionisti in materia di fiscalità internazionale può differenziare il proprio business e limitare i costi aziendali legati agli oneri fiscali, individuando la soluzione più adatta ai propri bisogni.
In Tecno Vat siamo pronti a prestarti un servizio di consulenza specifico, cucito sulle tue esigenze professionali. Contattaci per saperne di più.