Distacco autisti autotrasporto: attestato obbligatorio per la tua azienda
La Direttiva 67/2014/UE e la relativa disciplina attuativa contenuta nel D.Lgs. 136/2016 rende chiaro che per le operazioni di trasporto internazionale si applicano modalità di svolgimento del trasporto su strada, le cui norme per il distacco, variano da Paese a Paese.
Per prevenire il dumping sociale e il cabotaggio irregolare è stato introdotto l’obbligo di comunicazione preventiva in merito all’attività transnazionale degli autotrasportatori, previste quindi per le imprese che distaccano lavoratori fuori dal territorio nazionale.
Nel settore del trasporto su strada, le normative per il distacco valgono anche per il cabotaggio – attività di un vettore stabilito in un Paese membro dell’Unione Europea al quale è consentito svolgere, temporaneamente, attività di autotrasporto per conto terzi in un altro Paese dell’UE – .
Il Decreto Legislativo Italiano, ad esempio, ha disposto che l’impresa che distacca – o somministra lavoratori in Italia – ha l’obbligo di inviare la comunicazione al Ministero del Lavoro entro le ore 24.00 del giorno precedente e di comunicare tutte le successive eventuali modificazioni entro 5 giorni. È possibile annullare la comunicazione entro le ore 24.00 del primo giorno di inizio del periodo di distacco.
Il Decreto Ministeriale del 10 agosto 2016 definisce gli standard operativi e le modalità di trasmissione della comunicazione obbligatoria. Si tratta del modello telematico UNI_DISTACCO_UE.
Precisazioni sull’attestato di distacco
Il distacco, quindi, si ha quando il datore di lavoro – distaccante – per proprie esigenze produttive, pone temporaneamente un dipendente – distaccato – a disposizione di un altro soggetto – distaccatario – per una determinata attività lavorativa.
Il distacco avviene per soddisfare l’interesse produttivo della società per cui lavora il distaccato.
La dichiarazione di distacco per cabotaggio ha durata di 3 mesi e copre tutte le operazioni di trasporto effettuate nel territorio in cui si reca l’autotrasportatore.
L’obiettivo, anche nel settore autotrasporto, è quello di uniformarsi al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, con particolare riguardo ai Paesi frontalieri dell’Italia – Francia, Austria e Svizzera, ma anche Germania – omologando quindi i salari riconosciuti ai propri dipendenti, in riferimento ai valori minimi presenti nei contratti validi dello Stato in questione.
La sicurezza sociale non è l’unico tema caldo per quanto riguarda gli autotrasportatori, in quanto fattori esterni, come ad esempio le strade, le infrastrutture o lo stato dei mezzi, possono influire sullo stato psico-fisico dell’autista.
Salute e sicurezza: misure preventive e protettive
Gli obblighi previsti dal Testo Unico di Salute e Sicurezza sul Lavoro si coniugano con le previsioni della direttiva dedicata al Distacco dei lavoratori, attuata in Italia con il decreto legislativo 17 luglio 2016, n. 136.
Il distaccante deve formare ed informare il lavoratore in merito ai rischi a cui può andare incontro, durante lo svolgimento delle mansioni per cui viene distaccato; è, inoltre, responsabile dei fatti illeciti commessi dal lavoratore distaccato in materia di rischio di impresa – art.2049 del Codice Civile – ; il distaccatario ha l’obbligo di garantire la sicurezza dell’ambiente di lavoro, tutelare ed informare sui possibili rischi, occuparsi della sorveglianza sanitaria ed eventuale formazione.
Troppi viaggi, trasferte lunghe, orari scomodi possono influire negativamente sul rendimento lavorativo, oltre che sulla salute dell’autotrasportatore.
A tal proposito si è ritenuto necessario installare tutor sempre più avanzati e si lavora a sistemi di connettività, con una progettazione di sistemi evoluti di infotainment che, integrando strumenti combinati, permettono una connessione diretta tra autista, strada e veicolo, fornendo – in tempo reale – informazioni in merito a traffico, cartelli stradali, ingorghi, condizioni atmosferiche, etc.
Uber Freight: l’evolution economy per gli autotrasportatori
Dall’Olanda all’Italia, con l’obiettivo di coprire tutto il territorio europeo.
Possiamo candidare Uber Freight come sostenitore dell’efficienza energetica, nella lotta contro gli sprechi di tempo, carburante, denaro, nonché come alleato della schiera di autotrasportatori e spedizionieri che ogni giorno si trovano a viaggiare per scambio e consegna di merce o per trasportare persone.
Un modo per far crescere l’attività e muoversi più velocemente, ottimizzando le risorse a disposizione, visto che il trasporto su strada resta ancora quello più utilizzato, grazie anche allo sviluppo sempre crescente dell’e-commerce.
Ma un modo, anche, per sostenere gli autotrasportatori in materia di sicurezza sul lavoro.
Dalla sharing economy alla on demand economy, sempre più si cerca di raggiungere una sostenibilità ambientale, con risparmio di carburante e costi ad esso associati, così come la diminuzione dei costi per i pedaggi autostradali, ove previsti.
Vi è quindi l’esigenza di ottimizzare i tragitti, visto che ci si ritrova ogni giorno a dover percorrere lunghe tratte e molto spesso i viaggi di rientro, come nel caso degli spedizionieri, sono senza carico merce. L’app di Uber, quindi, servirebbe principalmente a questo: a creare un filo di relazioni in grado di produrre interscambi tra diversi autotrasportatori così da aggiornarsi in merito alle consegne da effettuare, con la condivisione del trasporto. La condivisione è sempre il cardine principale ed inserito in un contesto lavorativo sicuramente crea un forte impatto in grado di farci strada verso un’evolution economy, sempre più orientata alla tecnologia.
Insieme, siamo sulla strada giusta
Affidati ai consulenti specializzati in Tecno Vat per la compilazione dell’attestato di distacco, necessario per essere in regola, evitando sanzioni.
Se sei un’azienda di autotrasporto, che effettua operazioni di carico e scarico merci in paesi esteri, con noi sei sulla strada giusta!
Non esitare a contattarci, alla trasmissione degli attestati pensiamo noi.