Refashion France e prodotti tessili: le responsabilità del produttore
In questi anni, l’impatto del settore tessile sull’inquinamento atmosferico ha indotto la Commissione europea ad approvare norme e piani d’azione volti alla promozione di un mercato circolare e sostenibile per il settore tessile. In effetti, secondo indagini europee e considerando solo i consumi in contesto privato, il settore tessile occupa la quarta posizione per il consumo di acqua e materie prime e la quinta posizione per il consumo di gas a effetto serra. Per incentivare la riduzione degli impatti ambientali e limitare la produzione dei rifiuti tessili sono nati sistemi per la gestione delle attività di raccolta, riuso, smaltimento rifiuti ed è stata promossa la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) anche per prodotti tessili.
Chi vende in Francia capi di abbigliamento, accessori, calzature e prodotti per la casa è tenuto alla registrazione EPR e vincolato al versamento di un contributo ambientale. Scopriamo insieme le strategie europee, le novità nazionali in tema EPR prodotti tessili e gli altri oneri dovuti ai produttori/venditori interessati dal mercato francese.
Prodotti tessili: le strategie europee e nazionali per un modello sostenibile e circolare
L’Unione europea è da tempo impegnata per l’adozione di piani d’azione e strategie volte alla riduzione dell’impatto ambientale del settore tessile e alla limitazione dei rifiuti legati alla produzione di capi di abbigliamento, calzature e accessori. L’obiettivo è promuovere un mercato sostenibile, circolare, insieme a sistemi capillari per la gestione dei prodotti tessili giunti al fine vita.
Dall’adozione delle direttive europee 2018/851 e 2018/852 (tra gli atti normativi pilastri del Pacchetto Economia Circolare europeo), gli Stati membri sono stati interessati dall’entrata in vigore di nuovi obblighi e concetti, come l’obbligo di organizzarsi per la raccolta differenziata dei prodotti tessili (in vigore già in alcuni Stati come l’Italia ben prima della scadenza indicata dall’Europa del 1° gennaio 2025) e la diffusione del concetto di Responsabilità Estesa del Produttore. Un concetto che lega i produttori all’adempimento di obblighi specifici, in quanto responsabili del prodotto immesso in un mercato fino alla fine del suo ciclo di vita.
Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): un decreto anche in Italia
Anche l’Italia partecipa allo sviluppo di un mercato sostenibile e circolare per il settore tessile, attraverso iniziative pratiche e normative. Negli anni, nei territori comunali sono stati introdotti cassonetti preposti alla raccolta di capi di abbigliamento e calzature, appartenenti a consorzi che collaborano con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e che si occupano delle attività di raccolta e gestione dei rifiuti tessili.
Inoltre, in questi mesi il Governo è a lavoro per l’introduzione della Responsabilità Estesa del Produttore per il settore tessile mediante un decreto legislativo ad hoc. Si tratta di un atto normativo che spinge i produttori tessili a rispettare i requisiti indicati in materia di eco-progettazione dei prodotti – prediligendo fibre, materiali naturali biocompatibili e caratteristiche tecniche capaci di rendere i prodotti durevoli – e a tenere conto delle indicazioni fornite in tema di raccolta dei rifiuti tessili. Il decreto menziona anche l’istituzione del CORIT, il Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili, costituito da sistemi individuali e collettivi riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).
Categoria EPR prodotti tessili: il sistema integrato francese
A differenza di altri contesti europei, come la Germania, la Francia riconosce una specifica categoria EPR per i prodotti tessili, che obbliga i produttori a ottenere un numero di registrazione EPR e a rispettare gli adempimenti correlati alla vendita di un prodotto nel territorio francese.
In Francia la gestione dei rifiuti tessili è affidata all’organizzazione no-profit Refashion-EcoTLC; unico consorzio accreditato presso le istituzioni francesi, diretto da un consiglio di industriali, con più di 50.000 aziende associate. Il suo compito è coordinare tutti i soggetti coinvolti nella filiera dei prodotti tessili e fornire assistenza per la prevenzione e gestione degli stessi.
Tutte le attività di Refashion-EcoTLC sono finanziate dal contributo ambientale versato dai produttori del settore tessile per la gestione sostenibile dei beni giunti al culmine del loro ciclo di vita. In particolare, l’eco-contributo:
- Sostiene finanziariamente gli operatori coinvolti nel sistema, permettendo loro di compiere le attività necessarie all’aumento della capacità di recupero di tessili, biancheria e calzature;
- Sostiene le azioni degli enti locali finalizzate alla sensibilizzazione dei cittadini circa la raccolta differenziata dei prodotti tessili;
- Favorisce lo sviluppo di strumenti di misurazione e analisi per indagare sulle prospettive future del settore.
Il contributo ambientale da versare al Refashion France è dato dalla somma di più importi: per gli eco-contributi, per le spese amministrative e per le commissioni ADEME (Agence de la transition écologique – Agenzia per la transizione ecologica).
Ricordiamo che, secondo i criteri EPR, sono produttori coloro che creano, assemblano e immettono per la prima volta in un mercato prodotti – in questo caso – afferenti alla categoria EPR di prodotti tessili. Pertanto: chi è interessato dalla produzione e dalla vendita di capi di abbigliamento, prodotti per la casa e calzature, incluso chi vende online in Francia, tramite canali diretti, piattaforme per il commercio elettronico di proprietà o marketplace.
Codice EPR prodotti tessili: vendi in Francia e rispetta gli obblighi con noi
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