Rimborso contributo Conai: come funziona il sistema di gestione rifiuti?
ll D. Lgs. 5 Febbraio 1997, n° 22 – Decreto Ronchi – venne emanato per rendere efficaci le direttive europee sui rifiuti urbani, sui rifiuti pericolosi e sugli imballaggi.
Questa legge ha rivoluzionato il sistema di gestione dei rifiuti in Italia, in quanto ha stabilito norme per:
– ridurre la produzione dei rifiuti;
– incentivare il recupero ed il riciclo;
– aumentare la coscienza ambientale dei cittadini;
– creare una collaborazione tra imprese e comuni.
La vera innovazione vi fù con il sistema di tassazione “Chi più inquina, più paga”: vennero stabiliti diversi importi da pagare a seconda della quantità di rifiuti prodotti e dell’attività svolta.
Tra i meriti del Decreto Ronchi – ora D.Lgs. 152/2006 – c’è la creazione di un sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti, regolato dal consorzio unico Conai e dai vari consorzi di filiera.
Si è passati da un sistema basato sulla discarica ad uno integrato, che si basa sulla prevenzione, sul recupero e sul riciclo dei materiali da imballaggio – acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.
Tariffe Conai 2019: aumenti per imballaggi di carta
Conai è un consorzio privato senza fini di lucro costituito da circa 850.000 imprese produttrici ed utilizzatrici di imballaggi, che rivolge la sua attenzione al riciclo e al recupero dei materiali da imballaggio.
Nel 2018 il Consiglio di Amministrazione del Conai ha approvato un progetto di diversificazione contributiva per gli imballaggi in carta, specie poliaccoppiati idonei al contenimento di liquidi.
A partire dal 1 gennaio 2019 il contributo conai carta e cartone è aumentato, passando a 20,00 euro a tonnellata, a fronte dei 10,00 euro/ton dell’anno precedente. Oltre la carta gli aumenti hanno interessato anche la plastica ed il vetro, rispettivamente a 263,00 euro/ton e 24,00 euro/ton.
Questi cambiamenti contributivi sono stati imposti al fine di assicurare le risorse economiche necessarie per il raggiungimento del riciclo/recupero dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale, incentivando l’utilizzo di packaging più facilmente riciclabili, a basso impatto ambientale.
CAC, Il contributo alla sostenibilità ambientale
Il Cac – Contributo Ambientale Conai – viene applicato ogni volta che vengono immessi imballaggi sul mercato e al momento della prima cessione, cioè quando l’imballaggio finito passa dal produttore all’utilizzatore, oppure quando l’imballaggio passa da un importatore ad un utilizzatore e vengono importati imballaggi pieni.
I soggetti obbligati all’applicazione del contributo sono tenuti a dichiarare i quantitativi di imballaggio ceduti/importati sul territorio nazionale.
Gli adempimenti da assolvere variano in base alla natura e alla destinazione degli imballaggi importati. Sono previste due procedure, una ordinaria – valida per qualunque tipo di importazione – ed una semplificata – valida solo per le merci imballate.
Gli importi risultanti dalla Dichiarazione periodica devono essere versati nel momento in cui si ricevono le fatture da parte di Conai.
Nel caso di procedura ordinaria Conai invia singole fatture, una per ogni materiale; in caso di procedura semplificata, la fattura sarà unica.
Export imballaggi: esenzione contributo Conai
Gli imballaggi esportati, i cui rifiuti sono gestiti all’estero, non sono di competenza Conai, quindi sono esenti al contributo.
Sono previste due procedure di esenzione:
– ex post: documentare a consuntivo i quantitativi esportati – per ogni materiale – e richiedere il rimborso del contributo ambientale versato su questi quantitativi;
– ex ante: determinare preventivamente la quota di esportazione prevista per singolo materiale nell’anno solare, evitando quindi il contributo ambientale su questa quota.
Per le aziende che sono sia importatrici sia esportatrici di imballaggi e merci imballate è prevista una procedura di compensazione import/export, alternativa alle precedenti.
La quota da rimborsare viene determinata sulla percentuale del fatturato estero ricavata dal fatturato cumulativo in Italia e all’estero, da applicare al contributo dichiarato nell’anno.
Nomina il rappresentante fiscale e recuperi il contributo Conai
L’impresa estera che intende sostituirsi ai clienti italiani nell’adempimento può farlo nominando il rappresentante fiscale, il quale dovrà iscriversi a Conai per conto dell’impresa rappresentata ed effettuare la liquidazione periodica.
Le fatture di vendita degli imballaggi, sia pieni sia vuoti, devono riportare anche le indicazioni relative al contributo ambientale conai, previste dalle disposizioni consortili, così che i clienti nazionali abbiano informazioni a disposizione per gli eventuali successivi adempimenti.
Come indicato nell’articolo 17 del DPR n. 633/72 un soggetto non residente che effettua in Italia operazioni rilevanti IVA, ha l’obbligo di nominare un rappresentante fiscale residente nel territorio dello Stato. Questo, in alternativa alla sua identificazione diretta.
In Tecno Vat ti supportiamo nella registrazione al consorzio estero, nel calcolo del contributo annuale e nell’inoltro della dichiarazione e richiesta di rimborso dei contributi versati.