Normativa europea PSD: benvenuta Open Banking
Il 14 settembre 2019 è entrata in vigore la nuova Direttiva Europea sui Pagamenti, la PSD2. Abbiamo scelto, dunque, di approfondire i temi e gli obiettivi della nuova direttiva attraverso tre post-appuntamenti.
Oggi scopriamo che cos’è la PSD2, cosa la differenzia dalla precedente direttiva sui pagamenti e quali novità sono state introdotte in merito al credito telefonico, all’interchange fee e all’online banking.
Che cos’è la PSD2? Definizione e direttive a confronto
L’abbreviazione PSD2 sta per Payment Service Directive e definisce la seconda Direttiva Europea sui servizi di pagamento entrata completamente in vigore il 14 settembre 2019.
Pubblicata nel 2015 con la disposizione n. 2366 e recepita in Italia con il D. Lgs. 218 nel 2017, la PSD2 interviene a supporto della sicurezza degli utenti che effettuano operazioni e transazioni online e chiarisce quei punti che fino ad oggi sono rimasti latenti a seguito dell’entrata in vigore della prima Payment Service Directive.
Perché è stata prevista una seconda direttiva sui pagamenti quando ne esisteva già una?
Sia perché ciò che è stato designato nella prima direttiva non è stato attuato in maniera uniforme in tutti gli Stati membri, sia perché alle sue disposizioni sono poi seguiti dubbi e nate nuove esigenze.
La PSD1 viene approvata circa 10 anni fa ed entra in vigore nel 2009. L’obiettivo cardine della prima PSD è quello di uniformare il sistema dei pagamenti dando vita ad una sola area di pagamento, sicura e uniforme, ossia la Single Euro Payments Area (SEPA).
Pertanto vengono definiti: un quadro giuridico, tempistiche, modalità di identificazione e nuovi soggetti finanziari come i Payment Service Provider.
Con la PSD2, invece, si sceglie di puntare su nuovi obiettivi:
- Promuovere condizioni bancarie più democratiche
- Consentire una concorrenza leale e regolamentata
- Garantire una maggiore sicurezza agli utenti che effettuano operazioni online
- Rafforzare i sistemi antiriciclaggio
- Innovare i settori finanziari attraverso l’introduzione di nuove tecnologie
Nuovi traguardi da raggiungere, dunque, attraverso diversi interventi: pagamenti con credito telefonico, abbassamento di commissioni su pagamenti con carta, introduzione di nuovi sistemi di autenticazione, sigilli, licenze e nuovi istituti sul fronte banche e nuove disposizioni per piattaforme online e marketplace.
PSD2: pagamenti con credito telefonico e interchange fee
La PSD2 ha introdotto novità importanti in merito ai pagamenti dei commercianti che sono sia operatori che utenti. A loro è rivolta, infatti, la possibilità di effettuare pagamenti con il credito telefonico. Dopo le diverse reazioni degli operatori coinvolti, ad oggi è possibile acquistare biglietti per il trasporto pubblico locale o prendere parte ad attività di beneficenza attraverso il credito telefonico, purché siano rispettati alcuni massimali d’importo.
Altra modifica riguarda la cosiddetta interchange fee, ossia la commissione pagata dai commercianti per consentire il pagamento con carta dei prodotti acquistati in negozio. Con la PSD2 il valore di questa commissione viene abbassato al fine di incentivare l’uso di dispositivi innovativi e agevolare le operazioni di pagamento.
PSD2 e banche: dall’online banking all’Open Banking
La seconda versione della Payment Service Directive inaugura l’era dell’Open Banking consentendo l’accesso al conto bancario del cliente a istituti finanziari di natura diversa.
Cosa significa? Se autorizzati, i Provider possono accedere ai dati del cliente al fine di costruire offerte finanziarie e promuovere loro servizi diversi. In questo modo vengono abbattute le barriere bancarie e viene promossa una concorrenza leale.
I nuovi istituti finanziari possono essere:
- AISP: Account Information Service Provider, i quali accedono ai conti bancari degli utenti al fine di consultarne solo il comportamento di spesa
- PISP, Payment Initiation Service Provider, che possono accedere al conto dell’utente interessato per avviare pagamenti
- CISP, Card Issuing Service Provider, fornitori di servizi di pagamento che attraverso specifiche card possono accedere al conto bancario dell’utente al solo scopo di confermare o meno la disponibilità economica, necessaria per procedere all’acquisto desiderato
La PSD2 chiarisce che l’accesso ai dati degli utenti è concesso solo agli istituti finanziari che possiedono le licenze necessarie, che hanno superato i controlli delle autorità finanziarie preposte alle verifiche (es. Banca D’Italia) e se l’accesso è protetto da sigilli, quali QWAC e QSiegel.
Gli altri vantaggi dell’Open Banking?
- Cambia la gestione dei conti perché diventa possibile accedere a più conti bancari attraverso una sola piattaforma online senza dover eseguire singoli accessi
- In caso di richiesta di prestito la famigerata “affidabilità” del cliente può essere consultata anche online
Se le Fintech – Financial Technology – ora hanno la possibilità di intercettare i bisogni degli utenti per ottimizzare la propria offerta, presto anche i cosiddetti GAFA – Google, Amazon, Facebook e Apple – potrebbero approfittare dei vantaggi offerti dalla PSD2.
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Siamo abituati a prenderci cura dei nostri utenti, prima ancora che essi diventino nostri clienti. In che modo? Semplicemente informando. Ecco perché nei prossimi post-appuntamenti dedicati alla PSD2 approfondiremo le modifiche che interessano marketplace, e-commerce e piattaforme online.
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