Unione doganale europea: un piano ambizioso per innovare le attività doganali
Dal Codice Doganale Unionale al Customs Action Plan Dogane 2020.
La Commissione Europea presenta il Customs Union Action Plan 2020, il Piano tracciato per favorire la cooperazione tra le autorità doganali e il contrasto delle frodi fiscali. Quattro aree, 17 azioni e obblighi che a partire dal 2024 interesseranno le piattaforme di vendita online e i fornitori di servizi digitali. Scopri i dettagli dell’ambizioso piano con cui la Commissione intende innovare e potenziare le dogane UE.
Piano UE Dogane 2020: l’audace piano presentato dalla Commissione
Il 28 settembre 2020 la Commissione Europea ha presentato il Customs Union Action Plan 2020, ossia il piano d’azione europeo dogane 2020. Si tratta di un piano ambizioso, che prevede 17 azioni in ben quattro macro aree, al fine di rendere più sicuro, innovativo ed efficiente l’operato delle dogane europee.
In virtù della crisi che tutta l’Europa sta affrontando a causa dell’emergenza sanitaria, anche in questa occasione, la Commissione ricorda che è materia d’interesse comune la protezione delle entrate dell’Unione, così come la sicurezza, la salute e la prosperità dei cittadini e delle imprese coinvolte.
Dalle leggi doganali locali al Codice Doganale Unionale
Il 1° maggio 2016 è entrato in vigore il Codice Doganale Unionale (CDU) che disciplina tutti gli aspetti delle operazioni doganali che si svolgono nell’Unione Europea.
Il codice contiene i principi generali su cui si fonda la legge comunitaria doganale; quelli operativi, invece, sono contenuti nelle Disposizioni d’Applicazione del CDU (DAC).
Prima del Codice Doganale Unionale ogni Stato membro applicava la sua legge in materia. In Italia, ad esempio, vigeva il Testo Unico della Legge Doganale (TULD) del quale però – in seguito al CDU – resta in vigore la sola parte dedicata alle sanzioni.
Con il Codice Doganale Unionale, l’UE ha dato maggior vigore alle dogane; grazie ad esso, queste sono diventate una guida nella catena logistica ed hanno potuto facilitare la competitività dei paesi e delle imprese.
Ora l’Unione tenta di fare di più, sia per snellire le operazioni dei soggetti economici coinvolti nell’adempimento di oneri doganali, sia per proteggere l’Europa da frodi ed evasioni fiscali.
Sicurezza e cooperazione per le autorità doganali: le aree e gli interventi
L’azione dell’Unione tracciata dal Customs Union Action Plan 2020 riguarda quattro macro aree: gestione del rischio, commercio elettronico, compliance e cooperazione tra Stato e controllo doganale.
Ecco gli obiettivi fissati per ciascuna area sopra citata:
- Gestione del rischio: dar vita a un sistema capace di sfruttare la quantità di dati disponibili per contrastare le frodi fiscali e rendere palesi le aree di maggiore rischio e quelle che bisogna migliorare;
- Commercio elettronico: rendere obbligatoria – a partire dal 2024 – la cooperazione dei gestori dei servizi di pagamento (es.: Amazon Pay, Paypal, ecc.) con le dogane e le autorità fiscali degli Stati membri UE. Mediante la messa a disposizione delle informazioni di pagamento e la trasmissione telematica sarà possibile contrastare l’evasione fiscale;
- Compliance: realizzare uno sportello unico doganale, una piattaforma che permetta alle autorità doganali di scambiare per via elettronica le informazioni trasmesse dagli operatori, e di consentire alle imprese di snellire le procedure utili a proseguire all’importazione o all’esportazione di merci;
- Cooperazione tra Stati e controllo doganale: a tal proposito l’Unione prevede più azioni. Quelle rivolte alla fornitura di strumenti innovativi ed efficaci da mettere a disposizione delle singole autorità doganali; quelle finalizzate all’avvio di un programma finanziario doganale per sostenere la cooperazione tra Stati e lo sviluppo di sistemi elettronici doganali; quelle indirizzate alla creazione di un gruppo di studio per individuare le best practice e i modelli di business innovativi da seguire per affrontare crisi future; quelle volte alla concretizzazione della cooperazione doganale mediante un accordo Cina-UE.
Come fronteggiare l’innovazione, la digitalizzazione e le crisi future
È arrivato il momento di tirare le somme di un anno che non è stato per niente semplice. L’Europa spinge l’acceleratore su ciò che bisogna migliorare, al fine di proteggere le entrate dell’Unione, ma anche i cittadini e le imprese dei paesi membri.
Come darle torto: da qui a poco le imprese saranno interessate da piani di ripresa che faranno della digitalizzazione il loro principale alleato. È necessario, quindi, abbandonare quelle procedure che si sono dimostrate dispendiose e poco efficaci, dando la precedenza a ciò che permette la dematerializzazione e il passaggio delle informazioni.