Direttiva UE 2018/957: le nuove regole del distacco transnazionale
La procedura per la dichiarazione di distacco autisti cambia nel 2022.
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Saranno recepite entro il 30 luglio 2020 le nuove disposizioni europee relative al distacco transnazionale dei lavoratori, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale UE a luglio con la direttiva n.2018/957 (modificando quella 96/71/CE).
L’obiettivo di queste modifiche è mettere in sicurezza i lavoratori e garantire tra le imprese una concorrenza leale, senza dumping economico e sociale. La direttiva definisce altri limiti rispetto al distacco transnazionale, fissati a 12 mesi, con possibilità di proroga di 6 mesi; nuove regole relative alla retribuzione dei lavoratori distaccati all’estero e al riposo; maggiore attenzione rispetto alle indennità per spese di viaggio, vitto e alloggio.
È importante che per ogni lavoratore distaccato verranno applicate le norme del paese ospitante e i contratti collettivi regionali o settoriali.
Nel dettaglio, la nuova direttiva sul distacco transnazionale decretata dal Parlamento europeo il 29 maggio 2018, stabilisce:
- salario giusto: i lavoratori distaccati riceveranno una retribuzione conforme alle norme del paese ospitante. Gli stati comunitari dovranno provvedere alla somministrazione di contratti collettivi regionali/settoriali. A tal proposito, nel corso del tempo i paesi membri hanno cominciato a pubblicare su un portale unico tabelle retributive e norme legate al paese ospitante;
- durata: come sopra la durata del distacco sarà di massimo 12 mesi, con eventuale proroga di ulteriori 6. Concluso questo periodo, il lavoratore potrà continuare a lavorare nel paese ospitante, ma nel rispetto delle sue condizioni di lavoro;
- regime previdenziale: ci sarà una riduzione da 24 a 12 mesi (con possibile proroga a 18) del regime previdenziale del paese di origine per il lavoratore distaccato, rafforzando il principio di parità di trattamento retributivo;
- riposo: ci saranno regole rigide sui periodi di lavoro, di riposo e sui congedi retribuiti.
Ai paesi comunitari è concesso un periodo massimo di due anni per adeguarsi alle nuove disposizioni e garantirne il rispetto, dopodiché dovranno accertarsi che le imprese distaccatarie assicurino ai lavoratori distaccati le stesse condizioni offerte ai dipendenti interni.