Domanda rimborso Iva estera: si avvicina il 30 settembre
Mancano ancora pochi giorni alla data di scadenza per la presentazione della domanda per il rimborso Iva estera, fissata al 30 settembre.
La richiesta, normalizzata dalla direttiva 2008/9/Ce del 12 febbraio 2008, recepita col Dlgs 18/2018, deve essere inoltrata l’anno successivo a quello per il quale si chiede il rimborso.
Le condizioni necessarie per l’ottenimento
Per ottenere il rimborso dell’Iva assolta in un altro stato della CE, è necessario che il contribuente non abbia alcuna sede di attività o abbia condotto cessioni di beni localmente rilevanti.
Ovviamente figurano delle eccezioni, come i servizi non imponibili di trasporto internazionale e annessi, prestazioni soggette a reverse charge e cessioni di beni.
La domanda, da inoltrare specificando numero di protocollo, viene validata entro 5 giorni dall’invio (necessariamente sottoforma di file telematico) all’Agenzia delle Entrate, va compilata in maniera precisa e dettagliata, e trasmessa al paese ospitante, al quale spetta di corrispondere il rimborso. Il responso si riceve entro quattro mesi, prorogabili (a otto) se subentrano imprevisti e diventa necessaria la consegna di altri documenti o informazioni.
Come devono procedere i non residenti in Italia?
Coloro che non sono residenti in Italia, ma in un altro paese della Comunità Europea, devono presentare la domanda di rimborso dell’Iva assolta in Italia all’istituzione preposta all’amministrazione fiscale del proprio Stato, i cui contatti sono facilmente reperibili, consultando l’elenco delle amministrazioni fiscali estere.
Coloro che non risiedono in Europa, ma in Stati con i quali sono stati conseguiti accordi di reciprocità (Israele, Norvegia, Svizzera) invece, devono compilare un modello apposito.
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