Vendere online in Europa, e l’Iva? La Commissione UE chiede lo slittamento delle norme
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La Commissione UE espone le sue preoccupazioni e chiede una proroga di sei mesi. Intanto arriva Fit for Future.
La Commissione UE chiede il posticipo al 1° luglio 2021 dell’entrata in vigore delle nuove norme Iva dedicate agli e-commerce e al commercio elettronico. L’Europarlamento e il Consiglio UE approvano la richiesta? Cosa ne pensano i paesi membri? Scopriamo insieme cosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi in materia di Iva e vendite online e cos’è la neo piattaforma UE Fit for Future.
Iva e commercio elettronico: una proroga per l’entrata in vigore della norma
L’8 maggio 2020 la Commissione europea ha proposto all’Europarlamento e al Consiglio dei Ministri europeo di prorogare l’entrata in vigore delle norme previste in materia di Iva e commercio elettronico. Si tratta della norma approvata il 5 dicembre 2017 dal Consiglio UE, che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2021.
Nata nel contesto delle strategie per un mercato unico digitale UE, la norma sull’Iva vuole facilitare e consentire il rispetto degli obblighi fiscali di tutte le imprese che vendono online. Questa misura mira, infatti, a contrastare i fenomeni di elusione e di evasione fiscale, e a proteggere la riscossione dell’Iva sugli acquisti digitali di beni e servizi.
Con l’entrata in vigore del pacchetto norme Iva per gli e-commerce, l’imposta sul valore aggiunto sarà versata nello Stato membro di residenza del consumatore, a favore di una distribuzione più equa del gettito fiscale tra i paesi UE.
Con l’approvazione di dicembre, il Consiglio prevede inoltre, l’ampliamento del portale già esistente (mini sportello unico) per la registrazione dell’Iva per le vendite a distanza UE; e l’apertura di un nuovo portale per la registrazione delle vendite provenienti da paesi terzi dal valore inferiore a 150€. In questo modo le imprese affronterebbero meno costi per il rispetto degli adempimenti fiscali.
Ora la Commissione Europea chiede di prorogare di 6 mesi l’entrata in vigore del nuovo obbligo, per favorire l’adeguamento di tutti gli Stati membri e dare modo alle imprese e ai cittadini di adattarsi dopo le difficoltà affrontate con la pandemia.
Per il momento, la richiesta della Commissione ha incontrato l’appoggio di alcuni esponenti di paesi membri, i quali – pur evidenziando di aver già provveduto al recepimento delle nuove norme – si sono dichiarati favorevoli alla proroga. Ciò nel rispetto di uno dei principi su cui si basa il pacchetto delle norme Iva, ossia essere in grado, per tutti gli Stati membri, di applicarle.
DAC 6 e Fit for Future: c’è un tempo per attendere e uno per partire
Altra richiesta che arriva da Bruxelles riguarda il posticipo di alcune scadenze per la presentazione o lo scambio di informazioni ai sensi della DAC (Direttiva sulla cooperazione amministrativa). La commissione UE chiede ancora tre mesi per consentire agli Stati membri di adeguarsi alla direttiva 2018/22/UE approvata dal Consiglio dei Ministri europeo il 25 maggio 2018. Questa misura definisce nuovi standard di comunicazione tra i paesi UE e le giurisdizioni estere con le quali sono in vigore accordi per lo scambio di informazioni tra intermediari finanziari.
Nella stessa occasione, la Commissione UE presenta poi la nuova piattaforma Fit for Future.
“La semplificazione e la riduzione della burocrazia, soprattutto per le Pmi, è quanto mai necessaria alla luce della pandemia di Covid-19“.
È con queste parole che Maroš Šefčovič – Vice Presidente per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche eletto lo scorso settembre da Ursula von der Leyen – presenta la piattaforma.
Un gruppo di esperti si occuperà di aiutare l’esecutivo UE a semplificare le leggi europee attuali e a ridurre gli oneri amministrativi di imprese e cittadini.
Il gruppo sarà composto da stakeholders e rappresentanti governativi, i quali avranno anche il compito di mediare e unire le richieste degli Stati membri.
Anche i cittadini sono chiamati a dare il loro contributo; a loro, infatti, è dedicato un intero portale dal nome “Have your say” tramite cui poter esprimere opinioni o avanzare richieste di semplificazione.
Infine, è bene sottolineare che Fit for Future nasce per rendere la legislazione europea a prova di futuro, pronta quindi alle prossime sfide partendo dalla digitalizzazione.
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La proroga proposta per l’entrata in vigore del pacchetto norme Iva sul commercio elettronico potrebbe – se approvata – slittare al 1° luglio 2021. Le prime risposte potrebbero arrivare in autunno, a seguito di un confronto con le parti.
Nel frattempo le piccole e medie imprese che si avvalgono di marketplace e canali di distribuzione digitali per vendere i propri prodotti in Europa possono contare sull’aiuto dei nostri esperti in fiscalità internazionale.
Resta ancora valida la norma che prevede la nomina necessaria di un rappresentante fiscale o dell’identificazione diretta nello Stato UE del consumatore, se diverso dal luogo in cui risiede la stabile organizzazione dell’impresa. Ciò vale al superamento di date soglie di fatturato e chi non rispetta la misura rischia pesanti sanzioni.
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