Internazionalizzazione PMI: vendere all’estero online con un rappresentante fiscale
Il futuro delle imprese/aziende italiane nelle mani dell’internazionalizzazione e della digitalizzazione.
Digitali e internazionali: sono i neo requisiti che le imprese/aziende italiane devono possedere per aumentare la propria visibilità ed essere più competitivi sui mercati nazionali ed esteri. Ecco come avviare un processo di internazionalizzazione di successo, tra strategie, fondi e partner all’altezza dell’ambizione aziendale.
Internazionalizzazione PMI: un percorso in salita, ma ricco di soddisfazioni
Divenire digitali e internazionali è diventato fondamentale per le aziende e le imprese italiane, qualsiasi sia il settore di appartenenza e la dimensione.
Sebbene l’avvio di un percorso di digitalizzazione presenti delle difficoltà, quello volto all’internazionalizzazione dell’azienda è ancora più arduo. L’obiettivo è estendere il proprio business laddove ancora non è presente, offrendo i prodotti in mercati finora inesplorati e magari non solo europei.
Non si tratta solo di aprire una sede operativa o di vendere all’estero; per avviare un processo di internazionalizzazione bisogna fare molto di più. È necessario definire nuove strategie – partendo dall’individuazione del target e degli obiettivi -, realizzare progetti validi e funzionali, conoscere e adempiere agli obblighi burocratici previsti dalle normative locali in materia e talvolta accedere a fondi o finanziamenti che consentano all’impresa/azienda di rendere più agevole l’inizio di questo percorso.
Quali sono i vantaggi dell’internazionalizzazione? Visibilità, competitività, rinnovo dell’immagine aziendale e – ovviamente – aumento del fatturato e dunque dei guadagni.
Dall’accordo ICE-Amazon al Fondo SIMEST: interventi che potrebbero divenire strutturali
Sono tante le iniziative nate per dare un valido supporto alle imprese che intendono avviare un percorso di internazionalizzazione, specie negli ultimi anni.
Nel 2018, l’agenzia ICE e il colosso statunitense Amazon hanno siglato un accordo per favorire l’espansione estera delle imprese italiane, sfruttando la vetrina Made in Italy dell’e-commerce. Da una parte abbiamo l’agenzia ICE, che agisce per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e per la promozione all’estero delle realtà italiane; dall’altro c’è Amazon, il marketplace per eccellenza che, nell’ambito di questo accordo, non chiede nessun costo aggiuntivo oltre alle consuete tariffe sui servizi di vendita.
L’accordo è stato esteso fino al 15 dicembre 2020. Fino ad allora le imprese/aziende interessate a vendere i propri prodotti online mediante la vetrina Made in Italy di Amazon, possono accedere ad ulteriori benefici, quali: supporto nelle attività di marketing e vendita online e formazione.
Grazie all’accordo ICE-Amazon, ad oggi sono 2mila le imprese che hanno avviato questo percorso. Oltre il 75% vende in Germania, Spagna, Regno Unito e USA; il 50% delle imprese appartiene al settore Casa e Arredo, oltre il 30% al settore fashion (moda e accessori), il 10% a quello Cucina e Vino e il 5% al settore Beauty e Benessere.
Altra interessante iniziativa è stata siglata lo scorso 8 giugno 2020 alla Farnesina, dalle principali istituzioni dell’internazionalizzazione e dalle associazioni di categoria. Si tratta del Patto per l’export; una misura di sostegno per le imprese, già operativa e che mira alla sincronizzazione di tutti gli attori coinvolti: SACE – SIMEST – ICE per fare sistema.
Fondo SIMEST internazionalizzazione delle imprese: una possibile stabilizzazione all’orizzonte
Il fondo 394-81 di SIMEST è un fondo rotatorio destinato alle imprese che cercano un sostegno economico per finanziare gli investimenti di crescita aziendale. L’accezione “rotatoria” rimanda alla sua natura, ossia al fatto che il fondo è alimentato dal denaro restituito da altre aziende che hanno usufruito dei finanziamenti SIMEST e da risorse pubbliche.
Per effetto delle decisioni della Commissione UE in merito all’emergenza Covid-19 e dell’entrata in vigore del relativo decreto dello scorso luglio, il fondo 394-81 SIMEST subisce importanti modifiche rispetto a quanto previsto nell’ambito del Decreto Crescita. Vengono infatti ampliate: le aree geografiche, le imprese ammesse, le spese finanziabili e modulati i parametri del contributo.
Se prima il denaro del fondo poteva essere utilizzato solo per operazioni compiute in paesi extra-UE, ora le imprese interessate possono accedervi anche per finanziare spese sostenute per l’internazionalizzazione dell’impresa in ambito UE.
Tra le spese finanziabili sono state incluse quelle relative alla partecipazione a fiere internazionali svolte in Italia, anche in modalità virtuale, o ad eventi di questo tipo. Sono ammesse al finanziamento i costi relativi ai servizi resi da figure professionali temporanee, utili all’espansione dell’impresa, ed è prevista la finanziabilità degli investimenti in e-commerce per tutti i domini, senza alcuna limitazione (es.: .com, .net, .it, .eu, ecc.).
A causa dell’enorme quantità di richieste pervenute, il 21 ottobre 2020 la società SIMEST ha comunicato lo stop per la ricezione delle domande. Lo stop però non dovrebbe essere definitivo; tra gli obiettivi della prossima Legge di Bilancio, infatti, c’è anche quello di rendere strutturali interventi fatti durante l’emergenza sanitaria per l’internazionalizzazione delle imprese e apprezzati dal pubblico destinatario.
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