Internazionalizzazione delle imprese italiane: perchè affidarsi al rappresentante fiscale
L’internazionalizzazione è un percorso ricco di opportunità, ma allo stesso tempo anche di ostacoli e barriere. È necessaria una strategia efficace che permetta alle imprese italiane di competere a livello globale e la fiscalità internazionale è una parte fondamentale di questa strategia. L’obiettivo è garantire lo sviluppo di un mercato globale neutrale, libero, con una concorrenza fiscale che non danneggi il benessere della popolazione.
Ogni Stato ha il potere di definire le regole impositive valide all’interno del proprio territorio, pertanto, prima di insediarsi in un nuovo Paese è importante valutare con attenzione quale “forma” preferire. Approfondiamo.
Cosa significa internazionalizzare l’impresa?
Internazionalizzare l’impresa vuol dire espanderla al di fuori del proprio mercato nazionale, allo scopo di ottenere vantaggi prevalentemente economici, quindi aumentare i ricavi e ridurre i costi. Il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane è composto da tre fasi:
- Entrata dell’impresa nel mercato estero
- Approfondimento sulla strategia competitiva da attuare nel nuovo mercato
- Consolidamento definitivo della propria posizione
L’espansione del mercato, agevolata anche dallo sviluppo di nuove tecnologie, ha garantito sbocchi commerciali alternativi al proprio mercato interno.
L’internazionalizzazione rappresenta l’evoluzione del modello tradizionale di fare impresa, un’alternativa alla saturazione dei settori produttivi, all’eccessiva burocratizzazione, alla concorrenza dei competitors e al carico fiscale che grava su aziende e consumatori.
Gli ostacoli all’internazionalizzazione d’impresa
Nel momento in cui si pianifica un investimento in un Paese estero, l’impresa deve tenere conto delle differenze culturali, linguistiche e normative. Una volta scelto il Paese in cui operare è necessario studiarne i contesti politici, economici, sociali e legali.
Quando un’impresa italiana si trova a compiere operazioni rilevanti ai fini IVA all’estero, deve identificarsi per poter assolvere il pagamento delle tasse. Per farlo ha diverse possibilità a disposizione: costituire una stabile organizzazione, una società, o nominare un rappresentante fiscale. Analizziamo nel dettaglio queste opzioni.
Stabile organizzazione IVA: definizione e caratteristiche
Con la stabile organizzazione si fa riferimento alla presenza di una sede fissa di affari in cui l’impresa esercita totalmente o parzialmente la sua attività, salvo situazioni in cui questa attività sia di supporto a quella prodotta presso la casa madre.
Può essere materiale, nel caso in cui vi sia la presenza fisica della sede dell’impresa italiana in territorio estero, o personale, con presenza di agenti che concludono contratti per conto dell’impresa.
Dal punto di vista fiscale si tratta di un soggetto residente fiscalmente nello Stato estero, per cui ha un numero identificativo, che sia partita IVA o codice fiscale.
Costituzione di una società estera
La società estera ha una propria personalità giuridica e, anche se controllata dalla casa madre italiana, deve avere organi decisionali e gestionali propri; ciò per escludere la possibilità di una localizzazione fittizia all’estero, al fine di beneficiare dei regimi fiscali presenti in quel Paese.
Le società estere controllate, collegate residenti o localizzate in paradisi fiscali, sono soggette alla disciplina delle Controlled Foreign Companies, le quali prevedono la tassazione per trasparenza in capo alla società italiana dei redditi realizzati dalla società estera, per le quali non è dimostrato l’effettivo svolgimento delle attività economiche.
Nomina rappresentante fiscale: una scelta decisamente vantaggiosa
Come anticipato sopra, altro metodo utile all’internazionalizzazione dell’impresa è la nomina di un rappresentante fiscale in loco. Attraverso questa figura gli operatori economici non residenti adempiono agli obblighi in materia di IVA. Pensiamo ad esempio agli e-commerce o alle aziende multinazionali che operano su più mercati.
Il rappresentante fiscale agisce in qualità di mandatario fiscale per l’azienda nominatrice; va nominato prima che avvenga qualsiasi operazione ai fini IVA, tramite atto pubblico, scrittura privata registrata o tramite lettera da presentare e registrare presso l’Agenzia delle Entrate. Tra i suoi compiti rientrano: liquidazione dell’IVA, presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, registrazione delle fattura attive e passive; inoltre si occupa dei controlli che possono esserci da parte dell’autorità fiscale locale.
La nomina del rappresentante fiscale non varia lo status del soggetto non residente, infatti agisce per nome e per conto del titolare dell’impresa per tutte le operazioni IVA nel territorio estero.
I vantaggi della rappresentanza fiscale per le vendite all’estero
La rappresentanza fiscale agevola le transazioni commerciali e ti mette in sicurezza dalle sanzioni previste per il mancato versamento dell’IVA. Attraverso la nomina del rappresentante fiscale ottieni vantaggi nell’attività economica da svolgere in un qualsiasi Paese.
In Tecno VAT ci occupiamo dell’apertura e della gestione delle posizioni fiscali per tutte le aziende italiane che si occupano della vendita di beni e/o servizi in Europa e all’estero.
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