Cabotaggio e trasporto autisti, nuove regole dall’Europarlamento
La procedura per la dichiarazione di distacco autisti cambia nel 2022.
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Il Parlamento Europeo ha votato il pacchetto mobilità in cui sono state riviste le norme su trasporti ed autotrasportatori.
In particolare ci si è soffermati sul periodo di riposo, la retribuzione, il limite di tre giorni per il trasporto di cabotaggio, l’anticipata entrata in vigore del tachigrafo intelligente, rispetto al 15 giugno 2019, data in cui dovrebbe essere ammesso.
Le norme comunitarie sul distacco autisti sono da applicare al cabotaggio e alle operazioni di trasporto transfrontaliero, escludendo il transito in altro Paese e le operazioni bilaterali, con carico o scarico supplementare per direzione, ad esempio 0 in uscita verso altro Paese dell’Unione Europea e 2 in entrata, quindi di ritorno al Paese di origine.
Ricerca di un nuovo equilibrio: la mission winnow della riforma autotrasporto
L’obiettivo della riforma autotrasporto è fornire norme più eque alle società di trasporti e agli autotrasportatori, garantendo un equilibrio tra le condizioni di lavoro dei conducenti e la libera prestazione di servizi transfrontalieri dei trasportatori.
Per individuare casi di violazione delle norme stradali, il Parlamento intende sostituire l’attuale limite che si applica al numero complessivo delle operazioni di cabotaggio – operazioni di trasporto effettuate in un altro Paese dell’Unione Europea, a seguito di una consegna transfrontaliera – con un limite di 3 giorni, registrando passaggi di frontiera e operazioni di carico e scarico, con i tachigrafi.
Si prevede, quindi, un periodo di riposo di 60 ore per gli autisti, da trascorrere nel Paese di origine prima di intraprendere un altro cabotaggio.
La proposta approvata sul cabotaggio prevede che un veicolo che entri in uno Stato estero per un trasporto internazionale, possa svolgere l’attività di trasporto in quel Paese per tre giorni consecutivi, compiendo quindi un nuovo cabotaggio, nello stesso Paese, sessanta ore dopo che è tornato nel Paese dove ha sede, come periodo di “raffreddamento” per evitare il cabotaggio sistematico.
Il periodo di riposo obbligatorio alla fine della settimana non dovrà assolutamente essere trascorso in cabina, ma fuori dal camion, in strutture dotate di servizi.
C’è bisogno di un’organizzazione tale da consentire all’autotrasportatore di tornare a casa ogni 4 settimane, oppure ogni 3 in seguito ad accordi con il datore di lavoro, con due riposi settimanali più brevi.
Il distacco autisti ha una durata di tempo limitata, ma molto spesso i datori di lavoro lo hanno sfruttato a loro vantaggio – in termini economici – in quanto pagavano al lavoratore la retribuzione base prevista dai contratti collettivi del Paese in cui si dirigeva l’autista distaccato, risparmiando sui contributi da versare nel Paese di origine. Questa dinamica ha generato il cosiddetto Dumping Sociale, da cui si sta cercando di allontanarsi con le varie normative.
Dumping sociale: come contrastarlo?
Gli eurodeputati hanno approvato la posizione in merito alle pratiche illegali in materia di autotrasporto stradale – il cosiddetto antidumping – e azioni per contrastare le società fittizie, letter box, cioè quelle società costituite in un Paese estero usando solo una sede legale, per sfruttare un migliore regime fiscale, previdenziale o contrattuale.
L’iniziativa di combattere il dumping sociale, che si concretizza sempre più, pone un focus con lo slogan “stesso luogo stessa paga”, il quale, è stato ideato proprio per superare quel mosaico di regole vigenti sul salario minimo diversificato.
Si vanno ad applicare, quindi, le regole dei lavoratori distaccati che, però, non valgono per quei lavoratori facenti parte di Paesi che hanno legame diretto con il Paese di stabilimento dell’impresa – operazioni bilaterali -.
Per combattere l’uso delle società fittizie le imprese di trasporto dovrebbero avere parte sostanziale delle proprie attività nello Stato membro in cui sono registrate.
Più controllo, meno concorrenza sleale: maggiore tutela agli autotrasportatori
Fornire nuove regole a tutela delle imprese di autotrasporto e difendere l’Italia dalla concorrenza sleale, che arriva dagli operatori di altri stati membri UE; garantire maggiore sicurezza sulle strade e migliorare i diritti degli autotrasportatori.
Sono questi gli obiettivi che si pone Danilo Toninelli, il Ministro dei Trasporti.
Regole che sono da applicare anche ai veicoli commerciali leggeri, visto che molte società li utilizzano per fornire servizi di trasporto.
In tema di sicurezza, si presta attenzione, inoltre, all’utilizzo di tecnologie digitali che siano in grado di semplificare la guida agli autotrasportatori.
A tal proposito si prevede, anche per gli autocarri con massa complessiva superiore alle 3,5 tonnellate adibite al trasporto di merci pericolose, l’obbligo di sistemi di sicurezza adattativi, come controllo della stabilità, cruise control con frenata di emergenza, dispositivi contro il sonno, l’abbandono di corsia e perdita di controllo da parte dell’autista.
Forward Alert, come funzione del sistema adaptive cruise control, ad esempio, mette in guardia su eventuali superfici riflettenti, monitorando la distanza di sicurezza tra veicoli.
Il futuro nasce dal presente: New Action per gli autotrasportatori
Spetterà al Parlamento della prossima legislatura decidere le azioni da intraprendere. Al momento si continuano a fare passi in avanti per fornire strumenti indispensabili per un corretto funzionamento dell’autotrasporto.
Un voto, quello al Parlamento, frutto di mediazioni, che viene incontro alle tante richieste e iniziative avanzate da Conftrasporto-Confcommercio.
Le modifiche al pacchetto mobilità sono state presentate per introdurre disposizioni che siano più efficaci sia contro la concorrenza sleale, sia contro il dumping sociale. Si attuano nuove azioni anche per la salvaguardia dell’ambiente, cercando di raggiungere l’efficienza con “chi più inquina più paga”. Una strategia che mira ad adottare soluzioni di trasporti più sostenibili, a favore del piano di azione presente in “Connettere l’Italia” – Strategie per le infrastrutture di Trasporto e Logistica – il cui scopo è generare accessibilità e connettività dei territori.
Il Ministro dei Trasporti sottolinea, inoltre, l’importanza di lavorare sulle infrastrutture, in maniera più adeguata, con un investimento tale da apportare sicurezza stradale, per una maggiore crescita dell’economia italiana ed europea, distribuendo al meglio le risorse a disposizione.
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Se ti occupi di autotrasporto hai l’obbligo di compilare documenti appositi che dovranno essere consegnati al lavoratore distaccato, il quale dovrà avere cura di portarli con sé, durante il distacco in altro Paese dell’Unione Europea.
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