La ripresa delle imprese vitivinicole: tra incentivi ed e-commerce
I vini italiani sono da sempre tra i più richiesti nel mercato internazionale. Le nostre imprese fanno della qualità la loro arma migliore, motivo che da solo basta a motivare le misure previste dall’UE e dagli enti coinvolti per velocizzare la ripresa economica del settore vitivinicolo. Vediamo come fronteggiare l’ulteriore potenziale calo in arrivo post lockdown, tra contributi a fondo perduto e investimenti tecnologici.
Imprese vitivinicole e Covid-19: è ora di fare i conti con le conseguenze
Dopo un primo semestre tutto sommato positivo, grazie al contributo dell’export, il settore dei vini italiano ha dovuto affrontare le innumerevoli conseguenze del lockdown.
In questi mesi di stop le imprese produttrici sono state in gran parte costrette a tenere la merce prodotta stipata nei magazzini, in assenza delle consuete ordinazioni di ristoranti, alberghi e canali della GDO, anch’essi obbligati alla chiusura o alla continuità lavorativa parziale.
In questa fase le realtà più lungimiranti hanno investito nell’apertura dell’e-commerce. Una soluzione che, a distanza di qualche mese, ha dimostrato di essere un’arma potente, che ha saputo regalare un po’ di respiro e innumerevoli benefici alle imprese coraggiose.
Le perdite economiche maggiori, causate dalla pandemia di Covid-19, sono ricadute infatti su chi non ha voluto, potuto o saputo sfruttare le potenzialità di questo strumento, di chi oggi attende l’intervento dello Stato e dell’UE per avviare una ripresa economica.
Incentivi, finanziamenti e contributi a fondo perduto: una boccata di ossigeno per i produttori di vino italiani
Le imprese vitivinicole oggi possono contare su un insieme di misure disposte per supportare la ripresa economica del proprio business. Si tratta di provvedimenti straordinari che si inseriscono tra le misure già previste negli anni e nei mesi trascorsi, e che condividono un solo macro intento: aumentare la competitività delle imprese del vino italiane.
Dopo le numerose richieste esposte dallo Stato, dalle Regioni, dai produttori ed anche dagli operatori del settore, ecco che l’Unione Europea stanzia nuove risorse economiche. Incentivi, finanziamenti, contributi a fondo perduto e misure che consentirebbero la ripresa di tutto il comparto vinicolo. Permetterebbero di: liberare i magazzini senza dover svendere il prodotto, grazie alla possibile sospensione di sei mesi delle norme antitrust; di entrare in possesso di somme a fondo perduto per rinnovare le cantine all’insegna della sostenibilità ambientale; di investire nell’acquisto di nuovi macchinari o strumenti tecnologici e di sostenere l’apertura verso i mercati esteri.
Tra le misure previste dall’UE e dall’OCM:
- L’innalzamento dei piani nazionali a sostegno delle cantine dal 60 al 70%
- Un budget pari a 300 milioni di euro l’anno da impiegare per finanziare l’ampliamento di cantine e vigneti, acquisti e investimenti diversi
- Contributi a fondo perduto, anche per le imprese interessate ai paesi esteri
OCM vino: i contributi a fondo perduto per imprese vinicole
OCM sta per Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo; una realtà che supporta le imprese vinicole ad espandere e migliorare il proprio business mediante finanziamenti e contributi a fondo perduto.
I contributi sono gestiti dal Ministero delle Politiche Agricole e vengono messi a disposizione mediante bandi controllati dalle Regioni e/o dalle province autonome.
Chi può accedere ai bandi e ai contributi dell’OCM vino? Le sole imprese vinicole impegnate nella produzione di vino e nelle attività correlate, quali imbottigliamento e/o commercializzazione. Bisogna però essere necessariamente produttori di vino, con uva propria o comprata da terzi. Sono escluse infatti le imprese che si occupano della sola attività di imbottigliamento o commercializzazione.
Le imprese interessate ai contributi resi dall’OCM vino possono partecipare sia singolarmente che in associazione temporanea con altri produttori. È ammessa anche la partecipazione di imprese coinvolte in progetti promossi da associazioni vitivinicole.
I consorzi e le imprese che intendono accedere ai contributi a fondo perduto dell’OCM possono recuperare dal 40 al 50% dell’importo sostenuto per l’investimento (percentuale che varia da regione a regione). La domanda va presentata entro il 15 novembre 2020 tramite l’applicativo del Sistema Informativo Agricolo Nazionale e mediante un centro autorizzato o un professionista abilitato.
E-commerce vini: la vera svolta per fare la differenza nel mercato vinario internazionale
L’Italia è madre di un grande patrimonio vitivinicolo, che rende la nostra terra unica e invidiabile. È anche per questa ragione che le imprese e gli operatori del settore devono approfittare delle potenzialità dell’e-commerce. Cominciare a vendere online in Europa e altrove approfittando della vetrina digitale.
Ma attenzione: le insidie del commercio online sono innumerevoli, a partire dagli obblighi fiscali. Talvolta è necessario, infatti, aprire una posizione Iva per versare l’imposta spettante nel rispetto delle normative fiscali locali, al fine di evitare sanzioni che possono inficiare negativamente sull’impresa.
Per queste ragioni, è fondamentale lasciarsi guidare da aziende esperte in materia di fiscalità internazionale; realtà capaci di offrire un supporto costante, quotidiano se necessario, con uno staff madrelingua ed esperto.
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